Fondazione Bertini Onlus ha fra le proprie attività istituzionali principali lo sviluppo di piattaforme informatiche con partner pubblici o del terzo settore al fine di rendere maggiore l’impatto sociale di questi.
Attualmente le installazioni attive o in corso di attivazione di Leibniz Non For Profit sono:
- Sistema Milano (Comune di Milano), gestionale per la messa a sistema dell’attività di 14 enti su tre diversi target (ROM, Senza dimora, Rifugiati)
- Progetto RRA (Regione Lombardia), mappatura qualitativa, relazionale, con georeferenziazione avanzata e output statistici degli inserimenti abitativi di utenti psichiatrici in Regione Lombardia
- Ranevolanti (Fondazione Cariplo), hub di gestione e pubblicazione dati e contenuti di un progetto triennale di coesione sociale che coinvolge 22 associazioni su Via Padova Altre platform sono in corso di discussione.
E’ questo, a tre anni dalla nascita, un grande risultato dell’area ricerche della Fondazione, che corrisponde nel modo migliore all’articolo 3 dello statuto stabilito dai Fondatori:
“La fondazione si propone di promuovere e realizzare interventi ed iniziative finalizzate al sostegno, all’assistenza, alla cura ed al recupero delle persone – adulti, giovani e bambini – che versano in ragione di disagio psichico, emotivo, economico e familiare, sia esso congenito o sopravvenuto, permanente o temporaneo, con lo scopo di migliorarne la qualità della vita, principalmente attraverso lo sviluppo dell’indipendenza, dell’autostima e dell’autonomia delle persone. La fondazione si propone, altresì, di diffondere i principi della solidarietà tra persone di razza e culture differenti, contribuendo alla loro integrazione sociale ed economica nella società italiana attraverso la pacifica convivenza ed il rispetto delle differenti identità culturali. [...]
“La fondazione potrà, inoltre, organizzare manifestazioni e spettacoli per diffondere tra i giovani la cultura della tutela e valorizzazione della vita; sostenere e promuovere la ricerca scientifica finalizzata alla prevenzione, diagnosi e cura di patologie sociali e forme di emarginazione sociale; sostenere la ricerca di base, nei settori e nelle materie che presentano collegamenti e sinergie con le finalità istituzionali della fondazione, svolta direttamente o attraverso università, enti di ricerca e altre fondazioni.”
cfr. http://www.fondazionebertini.it/statuto.htm
Chi fosse interessato ad avere Fondazione Bertini come partner informatico per un progetto di solidarietà sociale può scrivere a giovanni.sironi [at] fondazionebertini.it
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http://www.genteonlus.org/leibniz/
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27 gennaio 2011, terzo incontro aperto, Matteo Bonazzi in “La scrittura dopo Derrida”
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Matteo Bonazzi, filosofo milanese e membro del coordinamento di Palea (seminario permanente di Psicoanalisi e Scienze Sociali)
L’intervento è cominciato problematizzando l’eredità di Derrida e i segni lasciati nel tempo dalla sua opera. Attraverso una rilettura dell’approccio di Derrida alla scrittura, Bonazzi ha presentato i luoghi dell’eredità critica di Derrida, nelle diverse e contradditorie voci di Malabut, Stiegler, Mazzoldi, Nancy. In una sorta di torneo per l’appropriazione dell’ultima parola del morto.
Ecco alcuni appunti di uno dei partecipanti:
Derrida come sopravvissuto, di una generazione di “incorruttibili” nell’ethos della scrittura. La sua amicizia con Deleuze e Foucault, con cui “condivideva una solitudine”. L’amore per Lacan, nel continuo fraintendimento. Ma tutto gira intorno a un nucleo: la scrittura. Derrida abolisce il discorso sul discorso, cerca una scrittura che destrutturi il centro, il fondamento, senza averne in cambio tragico e nostalgia. Il pensiero di Derrida è affermativo, chiede di ritrovare una pratica, che non abbia paura dell’assenza di centro, non si attesti su posizioni conservative, ma vada a vedere cosa succede veramente de l’asse strutturale viene meno. Capire cosa rendeva portante la figura del padre. Una scommessa sull’avvenire (che non ha a che vedere col futuro precompresso). Impossibile non è il non possibile. L’impossibile è la scelta di Abramo di fronte alla morte di Isacco, una responsabilità assoluta verso l’avvenire. Il continuo discorso con Lacan, che inventa l’oggetto “a” come funzione strutturante alla caduta del padre . Il simbolico è in crisi. Altrove devo trovare il principio di un discorso che non sia del sembiante, e la scommessa è che forse non lo dobbiamo cercare dalla parte della verità. Derrida cerca di farlo nella sua scrittura, una skiagrafia, scrittura dell’ombra, alla ricerca di una archiscrittura, più originale dell’origine. Chi eredita questa missione da Derrida? «Se esistono delle piccole verità che mi riguardano non esistono né nel mio testo né nella mia vita ma in quello che scorreva attraverso»
Sono aperte le iscrizioni al bando di concorso di Mind The Difference per rifare le aeree esterne dello spazio di via Caroli 12 a Milano. PARTECIPA ANCHE TU
“Paesaggi urbani, luoghi di aggregazione, cooperative, comunità terapeutiche, social network sono solo alcuni degli “spazi” che potranno essere chiamati in causa per ripensare ed esprimere il rapporto tra disagio, innovazione e ricostruzione del legame sociale.”
24 novembre 2010, quarto giovedì (di mercoledì), Ius PublicumEuropaeum e Utopia
Dopo la lettura, in esergo, di alcune frammenti sul concetto di ‘tempo’ in rapporto alla moda e ladialettica, tratti dalle Tesi sul concetto di storia di W. Benjamin, è stata introdotta l’aporia all’originedella distinzione tra diritto naturale e diritto positivo con l’intento di fornire alcune euristiche per lariflessione sul “Il Nomos della Terra” di C. Schmitt. La disamina dell’opera ha ripercorso l’ “avventura”del Ius Publicum Europeaum (XVI-XiX secolo), soffermandosi sul suo rapporto con il diritto positivo e lagenealogia di alcuni concetti e miti che ne rappresentano il fondamento (Sovranità I Localizzazione IRoma aeterna I Terra e Mare I Katechon). La proposta di interpretare l’opera stessa come una grandefuga intorno al concetto di nichilismo, ha introdotto poi una riflessione sul nichilismo stesso comemetodo e condizione di possibiilità dell’Utopia.
Oggi, giovedì 30 settembre, inizia il Seminario di Filosofia Politica “Le Politiche dell’Amicizia”
Sabato 30 ottobre, alle 16.30, Carlo Sini, grande maestro della filosfia italiana contemporanea, prenderà parte al seminario di filosofia di G.EN.TE., con un intervento su amicizia e filosofia della storia. Tutti gli interessati possono richiedere la partecipazione a info@fondazionebertini.it
Dopo una doppia introduzione, relativa da un lato ad alcune implicazioni dell’implicazione logica, A / B, e dall’altro alle pagine 372-380 della traduzione di Colli alla Critica della Ragion Pura di Kant, viene costruita una possibile definizione aciclica di Utopia, composta di sette parti, che può essere formulata, pur nelle evidenti lacunosità e imprecisioni, come segue: un’Utopia è l’assunzione dell’ascesi individuale, collettiva e storica, attraverso una concettualizzazione completa e coerente, che articoli il come e il che, come se il riconoscimento, che è in corso, fosse già avvenuto.Dopo di essa viene ipotizzata, e spiegata diffusamente, una sorta di Prima Proposizione dell’Utopia, che può essere formulata così:
((GeometriaPassioni /\ EtsiDeusNonDaretur) –RegnoDeiFini) –
(VolontàDiPotenza /\ — Utopia).
Come proporre il proprio progetto
Per partecipare attivamente a G.EN.TE è necessario inviare il proprio progetto compilando la Scheda Progetto che trovate nel pdf,
o una tabella analoga, e inviarla a franca.locati@fondazionebertini.it, indirizzo al quale è possibile anche richiedere delucidazioni.
La scheda richiede:
TITOLO DEL PROGETTO
ENTE/PRIVATO PROMOTORE (Evidenziare, se possibile, campi di attività e esperienze pregresse significative)
PARTNERSHIP
RETE DI SOSTEGNO
ANALISI DEI BISOGNI (Sommaria analisi del contesto in cui si vuole intervenire, che può richiamare
basi statistiche, legislative, documentali, ecc…, e permette di individuare problemi,
vincoli e opportunità ai quali l’azione progettuale dovrà indirizzarsi)
DESTINATARI (Indicare la categoria, il numero ed eventuali requisiti)
AREA (Identificare l’area del piano di indirizzo G.EN.TE. su cui il progetto impatta,
specificando la peculiarità del progetto rispetto ad essa)
OBBIETTIVI SPECIFICI (Identificare gli obiettivi di area a cui il progetto si rivolge; è possibile proporre
l’introduzione di nuovi obbiettivi.)
MATERIA (Identificare la materia, cioè la specifica, specialistica area disciplinare su cui il
progetto impatta, ricavata dal piano di indirizzo o proposta ex novo)
RISULTATI ATTESI (Descrivere i risultati attesi coerentemente con gli obbiettivi indicati)
AZIONI (Descrivere la proposta progettuale, individuando le azioni e le modalità operative
per la realizzazione degli interventi, specificando per ciascuna se, in prospettiva,
risutlterò a costo zero, in attivo o invece necessiterà un finanziamento, e in
quest’ultimo caso se il finanziamento è già ottenuto o da ottenere )
INDICATORI E MONITORAGGIO
(Segnalare gli indicatori e le modalità per il monitoraggio e per la valutazione dei
risultati indicati)
SOSTENIBILITA’ DEL PROGETTO
(Segnalare finanziamenti e cofinanziamenti su cui il progettò già può contare,
nonché prospettive di sostenibilità sul medio lungo termine )
RICHIESTA ALLA FONDAZIONE
(Segnalare cosa si richiede alla Fondazione, in particolare la numerosità e le caratteristiche
degli spazi nonché le prospettive di partnership)
Criteri di Valutazione
Verranno valutati positivamente i progetti che potenziano i tre caratteri indicati nel Piano di Indirizzo come centrali per
la progettazione, ossia Imprenditorialità, Internazionalità, Inclusione Sociale.
Si terranno quindi in particolare considerazione i progetti che
• prevedono al loro interno un piano di sostenibilità, ossia ipotesi di possibili finanziamenti cofinanziamenti e business
plan relativi. Accanto e a sviluppo del piano di sostenibilità è la progettazione di una vera e propria idea imprenditoriale
che sappia però coniugare al su interno il sostegno a categorie svantaggiate. Bisogna infatti considerare che
G.EN.TE non dispone di un fondo allocato di risorse da donare, bensì ha l’intento di promuovere lo spirito imprenditoriale
dei suoi partecipanti e lo sviluppo di progettazioni sostenibili.
• sappiano rivolgersi ai giovani e sappiano sviluppare al proprio interno le nuove tecnologie in un modo innovativo e a sostegno di soggetti svantaggiati
• siano in grado di avere un respiro a livello internazionale secondo differenti modalità, dallo scambio di esperienze e prassi alla vera e propria condivisione di azioni progettuali. Sarà valutata con particolare attenzione la capacità di utilizzo delle nuove tecnologie al fine di uno scambio e condivisione effettive.
• abbiano la capacità di coniugare, almeno in parte, i tre i poli ( Imprenditorialità, Internazionalità, Inclusione Sociale) in un progetto articolato, in cui ciascun polo risulti lo sviluppo, il completamento e il sostegno degli altri.
Il seminario di filosofia politica 2010-2011, sul tema “Le politiche dell’amicizia”, costituisce la prima espressione
del progetto GE.N.TE. (Giovani e Nuove Tecnologie), promosso dalla Fondazione Gaetano Bertini Malgarini
onlus, e forma inoltre il precorso di preparazione di un convegno internazionale, che andrà a situarsi in continuità
con la giornata di studi “Franco Basaglia e la Filosofia del ‘900” del novembre 2009, da cui è uscito il primo libro
della collana “La Pratica del Sapere”.
Il seminario sarà strutturato in sette capitoli (o settimane filosofiche), di tre sedute ciascuno, che avranno luogo a
giovedì alterni dalle 18.00 alle 20.00 presso la sede del progetto G.EN.TE. di Via Caroli 12, Milano. All’interno di
ciascun capitolo, la prima seduta sarà di introduzione, la seconda di lettura, e la terza una lectio di un ricercatore
esterno che abbia navigato il tema.
L’accesso è possibile come “partecipanti” e come “uditori”. Per i partecipanti è gratuito, ma richiede una certa
fatica e un certo impegno. L’ammissione dei “partecipanti” è a invito, a numero chiuso (max 15), riservata ai
giovani con meno di 35 anni e previo colloquio di idoneità. Per gli uditori non costa fatica ma è a pagamento: è
richiesta una donazione minima a Fondazione Bertini Onlus, di 500€ per l’intero seminario, o 50€ per la singola
seduta, ridotti a 250€ e 25€ per chi ha meno di 26 anni.
Per essere ammesso il candidato “partecipante” dovrà:
1) aver selezionato un testo di Derrida, diverso da ‘Le Politiche dell’amicizia’ che tocchi i temi trattati, e che non
sia già stato selezionato da un altro candidato partecipante. In allegato una lista di testi, che può sicuramente
essere integrata
2) essersi immersi in questo testo, con il proprio stile, quale che sia
3) aver trovato in questo testo una sequenza di 3-7 pagine, tanto oscure alla prima lettura quanto chiare alla
terza o alla quarta, e quanto, anche, importanti, sia per l’insieme del testo stesso, sia per il tema dl seminario
toccato
4) superare quindi un colloquio con una delegazione dei partecipanti già selezionati, che consisterà
essenzialmente in un esame per sommi capi della lettura proposta di quella sequenza. I colloqui ‘fase1’ si
terranno fra il 10 e il 20 settembre 2010.
E’ consigliata inoltre la lettura dei capitoli 5 e 6 delle Politiche dell’amicizia di Derrida
Spiegazione della prova:
Non c’è nulla di più noioso che qualcuno che parli di filosofia a qualcun altro che non vuole saperne. Quello che
qui chiamiamo ‘prova’ viene introdotta per eliminare a monte questa possibilità. Ha anche una seconda
funzione: i partecipanti possono prendere parola durante le sedute. Ora, da cosa cominciano a prendere
parola? dalle proprie opinioni? o da certe esperienze, o da una cultura filosofica, o da un interesse pratico, o da
cosa? Ecco, la ‘prova sopra indicata è un tentativo affinché ciascuno abbia un terreno a partire da cui poter
inanellare la propria presa di parola, che cioè sostenga, nel confronto con gli altri e con la cosa, le associazioni
che di volta in volta si paleseranno.
Nota per gli irregolari del pensiero:
I neofiti non si spaventino, anzi. Questo seminario ama rivolgersi proprio a loro. Se animati da una domanda
sincera e disposti a qualche fatica iniziale, troveranno nei testi di Derrida un segreto e sorprendente
interlocutore. A seconda del proprio stile. Nei testi, in particolare, ciascuno può immergersi con il suo stile, quale
che sia. Di cinghiale, di falco, di tessitore di tele, di pantera, così come anche di natante o di palombaro, e tanti
altri. Parlando di filosofia importa spesso più lo stile, che le nozioni.
Dopo i primi incoraggianti test, e la prosecuzione del lavoro di mappatura dell’attività associativa di Via Padova, il lancio della platform, versione beta, è previsto per la prima metà di dicembre
Leibniz è il nome dato a un ambizioso progetto di ricerca software finanziato da BE-MA editrice, mirante a creare delle piattaforme web che permettano un’interattività ordinata e utile ai professionisti di diverse filiere, ben al di là di quanto finora fatto dai social network commerciali.
Tale obiettivo vuole essere raggiunto attraverso l’unione di
a) Wordpress
b)Ontology Web Language
c) NoSql Databases
dobbiamo recuperarlo
Rimessa a nuovo l’ex cappella, fatto il piano per la prima sistemazione degli spazi esterni – avremo anche un parcheggio -, impostate le linee dell’impianto fotovoltaico,
Via Caroli sarà presto uno spazio abitabile!
Grazie a Giuseppe Biondo, che ha steso il progetto, e a Fiorella Baserga, che propone incessantemente nuove ipotesi di ampliamento, via Caroli 12 sta prendendo nuova forma.
G.EN.TE. non è fatta di pura tecnologia, anzi la tecnologia può avere respiro solo se esiste convivialità, e più in generale prospettive di concreta quotidianità con cui si possa intrecciare. E a noi di G.EN.TE. piace pensare questa concreta quotidianità soprattutto a favore di chi soffre del proprio disagio. Il ristorante, I corsi di inserimento lavorativo qualificato, le attività sportive all’esterno, avranno il comune obiettivo di aprire percorsi di vera (cioè non finta, non semplicemente annunciata, voluta, o desiderata, mentre nei fatti negletta e misconosciuta) inclusione sociale, dove possa accadere l’incontro fra persone molto diverse. Avremo alcuni fra i migliori chef stellati italiani come primi nostri testimonial, perché è questa – ma non solo – la G.EN.TE. che vogliamo.
Che fine ha fatto la musica con la tecnologia, o meglio che fine ha fatto fare la tecnologia alla musica?
Che musica e che tecnologia consumano e producono i nostri figli?
Che progetti sensati sono ancora proponibili, al di là di macchine che producano spartiti a partire da algoritmi generati dall’ufficio marketing-dell’-adolescenza?
Sono i giovani che oggi sanno non spaventarsi – davanti alla diversità, alla sofferenza, così come alla tecnologia, e alla dura fatica che qualsiasi invenzione comporta.
Giovani sotto i trentacinque anni o passati da non molto, stranieri e non, normodotati e non, detenuti e non, rifugiati e non, con una storia di disagio psichico e non.
Giovani che hanno soprattutto tanto da chiedere, e per questo anche qualcosa da mettere.
è in effetti una delle cose che dobbiamo stendere.
E’ attualmente in corso di progettazione un convegno, per l’autunno 2011, che esplori, al termine del seminario in corso, strade e concetti non molto battuti in filosofia. G.EN.TE. è orgogliosa di avere, all’interno del comitato scientifico, Carlo Sini e Massimo Recalcati
L’area N.TE. di G.EN.TE. sta duramente lavorando su un progetto di ontologie su owl. Tutti coloro che abbiano interesse, esperienza, o anche solo voglia di imparare, in tema di web semantico, owl, protegé, tassonomie folli e ardite macchine universali, sono invitati a farsi sentire, lasciando un messaggio nell’area Partecipa
Stiamo lavorando al lancio del progetto, che è previsto per il nuovo anno. rimanete connessi sulla tag il cugino che vorrei
G.EN.TE, che rimandi al tempo stesso a una riflessione su cos’è oggi la tecnologia, a una riflessione su una comunità possibile, e infine a una strategia concreta per rianimare e restituire alla città uno spazio ora vuoto. G.EN.TE., che cerchi, con esito non scontato, di costruire, nel caos in cui viviamo, una piattaforma di senso, tale che sia, al tempo stesso, incisiva e accessibile. G.EN.TE., comunità di esuli e di inventori, ti auguriamo di essere così verticale da essere incisiva, e così ampia da essere accessibile, così ci potremo affezionare ed emozionare pensando a te.
Che cosa è la tecnologia oggi, e perché mai potrebbe essere un nuovo vettore di legame sociale? La tecnologia, oggi, piuttosto, sembra sempre di più assediare, asserragliare, invadere – e infine, in una parola cara al Novecento, alienare. Un laptop sulle ginocchia, uno smartphone all’orecchio, un tablet in mano, i nostri apparati tecnologici sempre più accompagnano e informano i nostri gesti, da quelli più comuni a quelli più rari, frugando nella nostra intimità in misura inedita e impressionante. User è il nome ironico che accomuna in inglese i tossicomani agli internauti, inseguiti dai propri account sui social network, dalle valanghe di e-mail e alert, da nugoli di sms e chiamate, e soprattutto dall’ingiunzione a scrivere e a produrre a propria volta altrettanto, pena la cancellazione dallo spazio sociale. Questo sembra fare, oggi più di ieri, la tecnologia, la Nuova Tecnologia: alienare.
Una cosa tuttavia abbiamo imparato: riscatto ed emancipazione non avvengono al di qua delle forze storiche, ma al di là di esse; e questo la tecnologia ha di vero: è una grande forza storica, che passa la sua mano imparziale su tutte le cose. Fa perdere posti di lavoro, ne fa trovare degli altri, scompagina gli equilibri; fa quello che ha sempre fatto la Storia. Soltanto esplorandola, rivivendola, riprogettandola e reinventandola, soltanto in questo modo il suo lato oscuro può venire disattivato e superato.
Giovani e Nuove Tecnologie fruga la tecnica da dentro come lei fruga noi, e fissa lo sguardo nella tenebra del presente, se ne lascia attraversare senza timore, per poi liberarsene con un colpo d’ala.
Grazie per aver scelto di collaborare con noi. Verrai contattato al più presto dallo staff di G.EN.TE.
Ti sei iscritto con successo, controlla la tua casella mail.
Viene di comune accordo stabilito di cominciare ad approfondire l’ultimo.
25 settembre 2010, seduta di ammissione
Gli otto candidati partecipanti ricapitolano i testi, inerenti al tema, che ciascuno avrebbe utilizzato
come punto di partenza, che, oltre ai precedentemente citati, sono, in ordine sparso, i seguenti:
Margini, La Farmacia di Platone, Limited Inc., La Carta Postale, Glas, Ulisse Grammofono, più due
eccezioni rappresentate da testi non di Derrida, ma potenzialmente decisivi per affrontare il tema: Il
Nomos della Terra di Carl Schmitt, e i Passages di Parigi di Walter Benjamin. Il confronto live fra i punti
di vista personali e indipendenti dei singoli partecipanti riesce in modo sorpendente e forse irripetibile
a mettere in forma questa apparentemente eterogenea bibliografia.
Da oggi al 15 settembre siete in tempo per iscrivervi al Seminario di FIlosofia Politica “Le Politiche dell’Amicizia”. Il seminario, che prenderà avvio il 30 settembre, avrà luogo nell’ex oratorio di via Caroli un giovedì sì e uno no da ottobre a fine giugno. Il responsabile del Seminario è Giovanni Sironi.
I partecipanti sono tenuti a preparare ognuno un volume di Jacques Derrida per poter contribuire alla discussione.
E’ possibile seguire gli incontri anche da uditori, oltre che da partecipanti, previa pagamento di una quota di iscrizione.
All’incontro di apertura del 30 settembre è prevista la partecipazione di Carlo Sini come ospite d’onore.
Per iscriversi come partecipante scrivete a:
Per informazioni sui prezzi e le modalità di partecipazione in qualità di uditori scrivete, con esplicitato in oggetto “uditore”, a:
Settembre è arrivato, con l’aria pulita e il cielo azzurro dei suoi giorni migliori, e anche noi siamo pronti a partire. A breve prenderà avvio il primo progetto di G.E.N.TE., un Seminario sulle Politiche dell’Amicizia, che inizierà il 30 settembre dopo alcuni colloqui preliminari per i partecipanti che andranno dal 15 al 20 settembre.
Il seminario, che prende nome da un volume di Jacques Derrida, coinvolgerà partecipanti e uditori in un percorso d’un anno di riflessione sui temi dell’amicizia, della comunità, dell’impresa, a partire dallo studio di testi dell’autore. Ognuno dei partecipanti avrà infatti il compito di studiare e approfondire uno degli scritti di Jacques Derrida per poterne conferire con gli altri durante le sedute di studio, che avverrano un giovedì sì e uno no dal 30 settembre al 30 giugno.
Seguendo i link qui riportati potrete scaricare i documenti condivisi durante l’incontro di presentazione del Seminario, l’intervento di Giovanni intitolato “Leggere Derrida” e la mappa degli 11 concetti chiave.
La mappa degli 11 concetti chiave
Ecco infine il link dal quale potrete scaricare delle scansioni di pagine e libri che abbiamo reputato potessero essere interessanti per tutti:
Vi troverete:
- il capitolo secondo ( “Lo spirito libero”) di Al di là del bene e del male di Nietzsche
- le pagine dedicate a “Indipendenza e dipendenza dell’autocoscienza; signoria e virtù” della Fenomenologia dello Spirito di Hegel
- la “Introduzione alla lettura di Hegel” di Kojève (che era stata consigliata come lettura propedeutica durante la discussione di lunedì)
- delle pagine scelte de “La filosofia nell’epoca tragica dei Greci” di Nietzsche e infine i capitoli 5 e 6 de “Le Politiche dell’Amicizia” di Derrida, lettura obbligatoria per tutti coloro che parteciperanno al Seminario.
Viene introdotta brevemente la figura di Derrida, sotto due particolari aspetti: il suo rapporto con iriferimenti politici del Novecento e la discontinuità, nella sua produzione, presentata dagli anni 92-94 (Spettri di Marx, Le Politiche dell’amicizia, Cosmopoliti di tutto il mondo ancora uno sforzo). Derrida risulta come l’unico dei grandi filosofi del Novecento che è anagraficamente sopravvissuto al crollodelle utopie avvenuto negli anni ottanta, e questi tre testi vengono individuati come un tentativoprezioso e isolato, quasi unico nel suo genere, di pensare questo accadimento.