Settembre è arrivato, con l’aria pulita e il cielo azzurro dei suoi giorni migliori, e anche noi siamo pronti a partire. A breve prenderà avvio il primo progetto di G.E.N.TE., un Seminario sulle Politiche dell’Amicizia, che inizierà il 30 settembre dopo alcuni colloqui preliminari per i partecipanti che andranno dal 15 al 20 settembre.
Il seminario, che prende nome da un volume di Jacques Derrida, coinvolgerà partecipanti e uditori in un percorso d’un anno di riflessione sui temi dell’amicizia, della comunità, dell’impresa, a partire dallo studio di testi dell’autore. Ognuno dei partecipanti avrà infatti il compito di studiare e approfondire uno degli scritti di Jacques Derrida per poterne conferire con gli altri durante le sedute di studio, che avverrano un giovedì sì e uno no dal 30 settembre al 30 giugno.
Seguendo i link qui riportati potrete scaricare i documenti condivisi durante l’incontro di presentazione del Seminario, l’intervento di Giovanni intitolato “Leggere Derrida” e la mappa degli 11 concetti chiave.
La mappa degli 11 concetti chiave
Ecco infine il link dal quale potrete scaricare delle scansioni di pagine e libri che abbiamo reputato potessero essere interessanti per tutti:
Vi troverete:
- il capitolo secondo ( “Lo spirito libero”) di Al di là del bene e del male di Nietzsche
- le pagine dedicate a “Indipendenza e dipendenza dell’autocoscienza; signoria e virtù” della Fenomenologia dello Spirito di Hegel
- la “Introduzione alla lettura di Hegel” di Kojève (che era stata consigliata come lettura propedeutica durante la discussione di lunedì)
- delle pagine scelte de “La filosofia nell’epoca tragica dei Greci” di Nietzsche e infine i capitoli 5 e 6 de “Le Politiche dell’Amicizia” di Derrida, lettura obbligatoria per tutti coloro che parteciperanno al Seminario.
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Un’iniziativa pubblica per discutere e far discutere sul rapporto tra il disagio psichico e Il territorio a trent’anni dalla chiusura dei manicomi
L’iniziativa “Fuori Dove?” per i trent’anni della legge Basaglia promossa a maggio del 2008 da Fondazione Bertini in collaborazione con Territori, Opla, Itaca, Tartavela, Urasam, con la partnership del Comune e della Provincia di Milano ha riscosso un notevole successo. In particolare siamo riusciti a costruire un’iniziativa non artificiale nè calata dall’alto, ma condivisa da più realtà del territorio, abbiamo coinvolto un discreto numero di operatori e cittadini, e il tutto a partire da un’idea semplicissima: aprire uno spazio dove gli utenti dei servizi potessero esprimersi con forza e in libertà riallacciando i fili del tessuto che li lega al territorio della nostra città, e venendo da questi ripagati con un’attivissima partecipazione.
Oltre ad un dibattito durante la mattinata, i concerti nel pomeriggio ed allo spettacolo teatrale la sera, durante tutta la giornata sono state esposte in via Dante le fotografie vincitrici del concorso “fuori dove?”, premiate nel primo pomeriggio da Berengo Gardin. Sono stati inoltre allestiti banchetti con materiale informativo e produzioni degli utenti (magliette serigrafate, video, sculture) affiancati da un buffet e da un media center anch’essi realizzati con la partecipazione degli utenti dei servizi psichiatrici milanesi.
Tutto questo con l’intento di realizzare una giornata per loro, per gli utenti di un sistema che ha bisogno di rinnovarsi, di interpretare nuovamente uno dei pilastri della filosofia con cui vennero chiusi i manicomi trent’anni fa: la territorialità, la possibilità di vivere, per le persone che soffrono di un disagio psichico, all’interno della società, non esclusi da essa. Ma anche una giornata per tutti, per affrontare insieme un mondo sconosciuto e sfuggente, per informare, coinvolgere ed interessare su questi problemi, su queste possibilità.
L’esperienza e l’opera di Franco Basaglia (testimoniata direttamente da ospiti quali Mario Colucci) sono stati l’interlocutore unanime di una giornata di ricerca tra i percorsi presenti sul territorio, sia nel campo dell’analisi e della psichiatria che in quello del reinserimento lavorativo, delle istituzioni e delle associazioni. Non si è trattato però una ricerca solamente “tecnica”; artisti come Antonio Rezza, Flavia Mastrella, ViolaPsiche, hanno dato voce ad un’altra ricerca, la ricerca della diversità che abita in tutti noi, della mente che ci unisce, immancabilmente, alla follia.
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