Come si partecipa a G.EN.TE.

G.EN.TE. non è un progetto, bensì un piano di indirizzo, cioè una linea di azione che accoglie progetti, provenienti da soggetti sia pubblici sia privati, purché in sintonia agli obiettivi generali comuni. Chiunque può proporre un proprio progetto, che sia in tutto o in parte cofinanziato, specificando cosa si chiede alla Fondazione (in particolare spazi, coprogettazione, know how tecnologico, condivisione della rete). I progetti vengono valutati dalla cabina di regia per a) conformità al piano di indirizzo, b) valore sociale, c) imprenditorialità, d) internazionalità. Per saperne di più, vai alla sezione documenti G.EN.TE., cliccando in alto a destra, oppure

Una cosa G.EN.TE. non vuole essere: una lottizzazione di spazi, una semplice somma di tante attività che si ignorino l’un l’altra – come diceva Carmelo Bene: odio indubitabile per il condominio.
Detto questo, la Fondazione sa che G.EN.TE. potrà avere una vita vera e pulsante soltanto se nell’unità saprà permettere la molteplicità, soltanto se, pur in una direzione comune, sarà possibile fare esperienza della differenza.
Perciò G.EN.TE. non è un progetto, bensì un piano di indirizzo, cioè una linea di azione che accoglie progetti, provenienti da soggetti sia pubblici sia privati, purché in sintonia agli obiettivi generali comuni.
I primi progetti sono, naturalmente, attivati, e gestiti direttamente, da Fondazione Bertini, coordinatore dell’intero Piano. Tuttavia chiunque può proporre un proprio progetto, che sia in tutto o in parte cofinanziato, specificando cosa si chiede alla Fondazione (in particolare spazi, coprogettazione, know how tecnologico, condivisione della rete).
Il modo più semplice per proporre un progetto è presentarlo specificando l’area, l’obiettivo specifico, la materia, e i destinatari, già parte del piano di indirizzo. E’ possibile, tuttavia, proporre anche obiettivi specifici e materie non ancora presenti nel piano, che, tuttavia, essendo conformi alle linee generali, possano essere accolti.
I progetti, una volta ricevuti, vengono valutati dalla cabina di regia, e ricevono un punteggio per a) conformità al piano di indirizzo, b) valore sociale, c) imprenditorialità, d) internazionalità.
Prima di arrivare a presentare un progetto, sono possibili passaggi più a portata di mano, come semplicemente manifestare il proprio interesse e prendere i primi contatti, alla pagina Partecipa
Un grande scrittore italiano ebbe a dire: nel secolo che viene non troveremo nulla di più, di quello che sapremo metterci.
Per saperne di più, vai alla sezione documenti G.EN.TE.

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Che cos’è G.EN.TE.

G.EN.TE., Giovani e nuove tecnologie, è il piano di indirizzo con cui Fondazione Bertini Onlus si propone di rianimare e restituire alla città l’ex oratorio di Via Caroli 12 a Milano, a pochi passi da Via Padova, che le è stato affidato in diritto di superficie il 3 settembre 2010.

G.EN.TE. vuole unire un lavoro di solidarietà sociale con un lavoro sulla tecnologia. Dalla formazione all’inserimento lavorativo, dalla ricerca applicata a quella teorica, dalla produzione alla fruizione culturale, fino alla convivialità e alla ricreazione, molti sono i versanti secondo cui le nuove tecnologie possono essere percorse in vista della, anziché contro alla, ricostruzione del legame sociale. Ma non solo: abbiamo più di un motivo per credere che i soggetti emarginati a cui ci rivolgiamo, in particolare utenti psichiatrici, ex detenuti e rifugiati,  possano fornire più di un motivo di scoperta e innovazione e sullo stesso versante tecnologico.

G.EN.TE. è il titolo dato a un progetto; un titolo che ci sembra sufficientemente concreto per segnare una via, sufficientemente astratto per fare in modo che la via non sia già segnata; in questo forse un buon titolo; ma il lavoro, va da sé, è ancora tutto da fare.

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